La teoria del rosso
Il rosso è il colore dell’esagerato, dell’estremo, della morte, della passione, del fuoco, del desiderio, delle labbra delle donne…Il rosso è anche il colore del dolore e della follia.
“Il rosso funziona molto bene da solo e in combinazione con quasi tutti i colori. Può saturare o divorare il colore che gli viene accostato.
Il rosso è un colore infuocato dal carattere immateriale e irrequieto. Ricorda la gioia giovanile, ma nei toni scuri simboleggia la maturità virile.
“Assomiglia ai toni chiari di un violino”, affermava a proposito di questo colore il pittore russo Wassily Kandinsky, motore dell’arte astratta.
“Il rosso è un seduttore nato: attira lo sguardo e mette in risalto i profili, è energico e suscita emozioni”, ha dichiarato la pittrice Laura Cano.
Secondo la medicina indiana, il rosso è il colore collegato al primo chakra, simbolo del senso di sicurezza e radicamento, mentre in Egitto era associato al dio Horus ed era simbolo di caos e distruzione. Nell’antichità, i tessuti rossi erano i più pregiati poiché la tinta rossa era molto costosa da realizzare, ed è quindi per motivi di volontaria ostentazione che il rosso é sempre stato prerogativa delle figure più influenti della società come re e imperatori, dalla Cina all’antica Roma
Nel medioevo, il rosso diventa il colore della guerra ma anche della regalità e nel Rinascimento viene consacrato come simbolo del potere e della ricchezza.
In passato, il rosso era associato agli aristocratici e al clero. Il vertice della piramide era sempre rosso.
Nel contemporaneo, il rosso ha assunto significati legati all’eros, alla sensualità, all’eleganza e all’audacia e ha attirato l’attenzione del mondo della moda.
Nonostante si pensi che il rosso sia un colore impegnativo, un giusto tocco di colore può essere utile a valorizzare un look minimal e in un design monocromatico, in cui si utilizzano prevalentemente tonalità simili della stessa gamma, può essere un elemento sorprendente che cattura l’attenzione.