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The social climber

The social climber

“L’arte (perduta?) dell’arrampicatrice sociale

C’era una volta la cara e vecchia arrampicatrice sociale (o arrampicatore), quella figura mitologica capace di scalare le vette dell’elite, della gente che conta, delle “buone” famiglie, con la stessa grazia di uno stambecco sulle Dolomiti . Oggi, però, questa nobile tradizione sembra a rischio estinzione, sostituita da nuove forme di conquista digitale. Ma non disperiamo: le arrampicatrici sociali sono ancora tra noi, più evolute e agguerrite che mai.

L’arrampicatrice sociale non nasce tale, ma si trasforma. Parte dal basso, da un matrimonio andato male (con ex mariti ridotti a bancomat), da una situazione economica disastrosa, da una carriera abbandonata per troppo stress, con uno scopo preciso: raggiungere quella vetta dorata dove l’appartamento e’ gratis (perché ospitati) e la nuova bmw che ti porta a cena e’ ben visibile . Il primo passo è sempre lo stesso: abbandonare il guardaroba provinciale e avvicinarsi al “minimal chic” e se sua altezza non è’ all’altezza, il tacco 12.

Il secondo passo è la scelta del “benefattore”. Può essere un ricco imprenditore, un medico, un avvocato, uno straniero che ha appena comprato la tenuta nel borgo antico o meglio ancora un figlio di papà (o figlia) di buona famiglia (fondamentale) con casa al mare .

Le vere arrampicatrici sociali sanno che il networking è l’arma più potente. Fingono di essere “per caso” alla festa di un designer o a una presentazione di un libro che non leggeranno mai. Con un sorriso calcolato, riescono a farsi invitare ovunque.

Ironia a parte, l’arrampicatrice sociale (o arrampicatore) rappresenta una costante della storia umana: il desiderio di ascesa. E mentre ridiamo delle sue manovre, dobbiamo ammettere che, in fondo, c’è qualcosa di tragicamente ammirevole in questa ricerca disperata di approvazione, status e apparenza.

Le arrampicatrici sociali sono maestre di strategia, specialiste nell’arte del mimetismo. Spesso si celano dietro un’apparente amicizia, ma il loro obiettivo reale non è la condivisione, bensì l’accumulo di vantaggi personali. Si insinuano nelle vite altrui come compagne fidate, salvo poi trasformare ogni occasione in un trampolino verso il loro tornaconto.

Quando queste persone invidiano un’amica, il loro comportamento diventa una danza sottile di ammirazione e sabotaggio. Da una parte, sono pronte a lodare con entusiasmo, a voler sapere tutto: chi conosci, dove vai, cosa fai. Dall’altra, manipolano le informazioni, cercando di appropriarsi di contatti, idee e obbiettivi che non le appartengono.

Non è tanto la scalata sociale in sé a definirle, quanto il modo in cui la perseguono. Il confine tra l’ispirazione e l’invidia è sottile, ma loro lo varcano di continuo: imitano per appropriarsi, frequentano per escludere, osservano per competere. Si muovono come ladre silenziose, rubando non oggetti ma sogni, tratti di personalità, dettagli di vita che le affascinano e che vorrebbero far propri.

Queste arrampicatrici sono sempre pronte a fingere un interesse esagerato per la tua vita. In realtà, mentre ti ascoltano (o fingono di farlo), stanno valutando mentalmente cosa possono ottenere da te: un invito, un lavoro, una cena gratuita, un weekend all’Argentario .

La domanda sorge spontanea: queste donne ( o uomini) sono vittime di un sistema ossessionato dall’apparenza, o semplicemente furbe? Certo, il loro comportamento può risultare irritante, ma bisogna riconoscere una cosa: hanno talento. Talento nel recitare, nell’ottenere, nell’essere niente e sembrare qualcosa.

Quindi, se un giorno vi troverete a un cocktail party e una figura sorridente  vi dirà con finta disinvoltura: “Adoro la tua energia!”, attenzione: potrebbe essere l’inizio di una scalata…..sulla vostra schiena.

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